giovedì 23 dicembre 2010

#17 - Chicco se ne va


Una tastiera per sfogare il turbine di stanotte - hoilcodino.
Il filo della matassa si svolgerà da sé nel corso del discorso apparentemente senza direzione verso modulo.
Chicco se ne va.
Ci sono tanti modi per esprimere lo stesso concetto, tanti quanti sono i punti di vista, tanti quante sono le intenzioni primordiali, tanti quanti sono i punti che compongono una retta ideale.
Chicco se ne va parte domani - oggi - per l'Argentina. La condizione di assenza è circoscritta, dura 20 giorni.
Per 20 giorni Chicco sarà in Argentina.
Chicco parte domani, tra 20 giorni torna.
Chicco parte per l'Argentina.
Chicco ha 20 giorni per decidere se tornare in Italia o no.
Chicco ha 20 giorni per non scegliere.
Chicco ha già scelto. Chicco ha scelto di partire, domani non sarà qui, dopodomani?
Dopodomani non è domani, se ne parlerà al momento opportuno. Dopodomani non sarà qui, avrà visto, percepito, incontrato, scontrato, conquistato, bruciato, spento. E allora Chicco sceglierà di scegliere, qualunque cosa sceglierà.




Dovunque sei, quando mai leggerai, ti voglio bene, da fratello a fratello.

Io resterò qui. Ho nuova vita da cavalcare - e la cavalcherò, se è vero che credo nel mio nome.
Anche stasera ho conosciuto persone che vogliono intavolare un discorso, che hanno molto da dire.
Riconosco, non senza rabbia, che per dare una svolta alla propria vita a volte c'è bisogno di cambiare aria - e proprio questo però non implica la necessità di potare, e chi lo fa è fragile e/o umanamente insignificante, così piccolo, minuscolo. E ogni tanto meriterebbe di sentirselo dire. Continuo a irridere chi mi parla di "ottenere quello che si vuole nella vita" come una titanica impresa individuale, con tanto di addii e alienazione. Continuo a essere convinto di quanto sia insostituibile l'affetto. Continuo a considerare le persone degli affetti, imprescindibili, non mero molo d'attracco. Continuo a considerare gli uomini bandieruole al vento, libellule sorprese dalla bora, tutti accomunati dal fluire, tutti testimoni corporei della stessa ferita, tutti aventi ugualmente diritto alla compassione.
Fare la differenza, emanciparsi dal nulla, emergere, dare senso. Unico obiettivo - che non si può rimandare, che non si può accantonare. Quello che manca a volte è l'incontro, ma stavolta c'è stato. E conosci le persone con cui vuoi, puoi condividere un progetto, uno sforzo intellettuale, uno slancio. Con cui puoi urlare al nome di avanguardia artistica con audacia, soddisfazione, passione - senza scherno, impaccio sociale, senso di inadeguatezza. E' quando riprende a fluire il sangue che puoi gridare Amore, anche se l'amore manca. Penso equivalga a porre qualcosa al di sopra di sé, rinunciare a ciò che conosci per ciò che non conosci, camminare con la schiena diritta e lo sguardo più in là, oltre la siepe che tanto guardo all'occhio preclude.

Stasera ho posto sul ring essere e dover essere. I bookmakers danno l'imperativo categorico 5 a 2, ma il match è ancora lungo.
Stasera ho riconosciuto la donna della mia vita, il mio termine di confronto, la mia carta di identità, il mio riferimento, vitale, il mio affetto imprescindibile, la mia amica di sempre. Stasera ho stabilito le mie priorità e so che in cima c'è lei.

Comunque vadano le cose, questo è chiaro.
Chicco, scrivimi da lì, ci conto.

Ti amo Adriana,
Kim

(vedi alla voce "dichiarazione di intenti")

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